Cosa sapete della Street Art? Enrica Passalacqua

Sono sicura che la maggior parte di voi sappia più o meno di cosa si parla quando si usano i termini “street art”, ma la loro definizione è tutt’altro che semplice. La difficoltà deriva dal fatto che ancora oggi la Street Art non rappresenta un movimento definito, ma è considerata come un semplice fenomeno. Fenomeno di massa? No, almeno non in Italia. Forse solo ultimamente il nostro Paese si è aperto un po’ di più a questo tipo di espressione artistica. Pensate che la prima mostra di arte contemporanea sulla Street Art in Italia (Street Art, Sweet Art, Milano) risale al 2007.

Vediamo di chiarirci un attimo le idee su cos’è e cosa NON è la nostra “arte di strada”.

Purtroppo non è superfluo dire che i famosi “imbrattatori alla Moccia” NON praticano street art! Quindi i benpensanti, perbenisti, che disprezzano le scritte amorose sui monumenti del Bel Paese si tranquillizzino, noi non siamo qui per difendere le frasi di adolescenti con la mente annebbiata dagli ormoni. I professionisti di questo mestiere, infatti, non imbratterebbero mai un monumento a caso, solo perché era il primo muro libero a portata di mano. La ragione? Non è perché sono estremamente educati, ma perché il primo tratto distintivo della Street Art è il CONTESTO.Questa forma d’arte, infatti, si basa su tre pe culiarità che ci permetto-no, o almeno ci aiutano a trovare un denominatore comune a tutte le opere. Se per un’opera di Street Art è fondamentale un contesto riconoscibile, lo è anche il CONCETTO, cioè il messaggio che l’opera porta. Infine la terza caratteristica è la più importante: la PARTECIPAZIONE, senza questa la Street Art non ha senso di esistere. Opere come queste vanno vissute e hanno una vita propria (con molti problemi), nascono e muoiono. Sì, muoiono. E la loro morte non è un problema, neanche per l’autore. L’artista nel momento subito successivo alla creazione non se ne occupa più perché una volta che il messaggio è arrivato, il mezzo ha concluso la sua funzione.

Ora non farò altro che applicare questi tre tratti a un artista che ha segnato gli ultimi anni, creando non pochi problemi al “Sistema Arte”. Sto parlando del noto, anzi ignoto, Banksy. Non vi starò ad esporre tutta la sua biografia, vi basti sapere che nessuno sa come sia il suo volto e che ha invaso le più grandi capitali del mondo di sue creazioni, partendo dalla Gran Bretagna. Penso, e spero, che tutti abbiano presente il combattente incappucciato che scaglia un mazzo di fiori (Banksy, Flower Thrower) e le altre bellissime immagini dipinte sul muro di Gaza col progetto Santa’s Ghetto. Ecco, queste immagini hanno un Contenuto, un messaggio forte di libertà, un Contesto ben preciso, il luogo simbolo della guerra israelo-palestinese, e la Partecipazione di tutti gli occhi del Mondo.
Oltre ad aver portato la Street Art al suo massimo livello di fama, Bansky, come dicevo prima, ha creatro non pochi problemi. Si è divertito ad inchiodare deliberatamente sue opere sui muri della National Gallery di Londra, ha lasciato installazioni bizzarre per le strade delle città. Ormai però il fenomeno ha superato anche il volere stesso dell’artista. Pensate che da quando è diventato famoso vengono staccati muri interi dalle case per essere venduti e addirittura vengono battuti all’asta palazzi interi perché hanno ricevuto una visita notturna dell’artista. Per concludere vorrei chiarire un piccolo particolare a cui non avevo ancora accennato: la Street Art è illegale. Se non del tutto, almeno la maggior parte. L’importanza del Contesto/Messaggio porta questi artisti (Banksy tra i primi) a spingersi in luoghi molto visibili e trafficati, ma, inevitabilmente, di proprietà altrui o pubblica. È anche per questo che è impossibile definire questa situazione in maniera chiara ed è impossibile essere soddisfatti completamente se ci ritroviamo l’arte di strada rinchiusa nell’ennesima galleria di arte contemporanea. Per forza muterà di significato.

Per questa ragione vi do un consiglio. Se volete vedere, seguire e scoprire queste opere girate per le metropoli e le città col naso all’insù e dietro ogni angolo potreste scoprire cose inaspettate. In fondo la ragione di essere di quest’arte è proprio farci riscoprire lo spazio urbano, riuscendo a rendere diverso e particolare quello che fino a ieri era stato identico a se stesso, grigio e senza un suo Io.

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